Dopo tanti mesi di attesa dovuti al lockdown e all’emergenza sanitaria, il 22 aprile siamo partiti, nonostante la grigia giornata primavera che ci ha accompagnati. Il laboratorio inserito nel progetto La bellezza dell’integrazione, capofila il CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati) sostenuto dal fondo FAMI, permetterà ai titolari di protezione internazionale che partecipano – ma anche a noi di Isola Quassùd – di conoscere meglio la nostra città, i suoi simboli, la storia e le leggende a essa collegate e di confrontarli e intrecciarli con quelle di altri Paesi.
Il laboratorio, volto a far conoscere e raccontare il patrimonio culturale di Catania, prevede infatti passeggiate guidate in giro per la città. Il percorso parte dall’osservazione dei quattro “candelabri” di Piazza Università, ognuno dei quali rappresenta una leggenda legata a Catania e alla sua storia. A partire dalle leggende, le guide turistiche di Guiding Sicily, accompagneranno i partecipanti a conoscere luoghi simbolo della città in modo da intrecciare patrimonio materiale e immateriale. Dopo ogni passeggiata ci incontreremo nella nostra sede operativa, in via Caltanissetta 9, per dedicarci all’elaborazione di narrazioni individuali e di gruppo, a partire dalle storie e leggende raccontate dalle guide. Poi, saranno i partecipanti a fare a loro volta da guida, intrecciando quanto appreso con le proprie esperienze personali.
Durante la prima passeggiata, le guide Totò e Maria Luisa ci hanno raccontato della leggenda di Colapesce e del legame di Catania con l’acqua. Abbiamo chiacchierato di fonti, fontane, fiumi e mare, partendo da Piazza Università per arrivare allo spettacolo offerto dal Molo di Levante.
Fondamentali per la riuscita del laboratorio sono stati e saranno tutti i collaboratori di Isola Quassùd coinvolti nel progetto: l’organizzatrice Elisabetta Vinci, il mediatore culturale Oumar Zaid Cisse, il videomaker Marcello Gennaro.
Il risultato finale del percorso sarà proprio un racconto per immagini filtrato dalle esperienze dei singoli partecipanti.
Non vediamo l’ora che arrivi il prossimo incontro!